Premessa
Ogni giorno vengono sprecate enormi quantità di cibo avanzato, gettato sistematicamente nella spazzatura. Tale atto non è solo uno sfregio nel confronto della fame nel mondo, ma lo è anche nel confronto della vita tolta a creature che poi, invece di servire almeno all’alimentazione, finiscono direttamente nella spazzatura. Questo perlomeno per quanto riguarda l’alimentazione carnivora, ma per quella vegetariana non cambia la “illogica” dello spreco.
Ma pensiamo anche ai molti per cui la serata al ristorante è ormai diventata un lusso. A volte la scelta di un posto di ristoro ponderato può comportare un costo uguale a quello affrontato per realizzare un pranzo in ambiente domestico, ma se il locale con il prezzo giusto coincide anche con un servizio di recupero del cibo avanzato, il “lusso”, a conti fatti, potrebbe trasformarsi in un pareggio o forse addirittura in un risparmio.
Ma fermiamoci all’ipotesi di “pareggio”. Immaginate di esservi permessi un momento di piacere della vita, avete staccato la spina e vi siete concessi il diritto di godervi una serata fuori, con la famiglia o con gli amici e con l’unico pensiero di gustarvi il cibo e trascorrere del tempo con i vostri cari. E supponete che nel farlo avete anche ricavato il cibo per voi per la sera o il giorno dopo, oppure quello per i vostri animali domestici. Perché non farlo ?
In alcuni locali questa pratica viene chiamata con l’immancabile termine inglese “Doggie Bag” (sacchetto per il cane), perché tale pratica non viene solo dal passato, ma è in realtà abituale in molti paesi. Inoltre era, ed è, prevalentemente fatta per portare a casa gli avanzi per gli animali domestici o comunque allevati. Noi vorremmo evitare sia il termine inglese poco umano che il concetto stesso di “cibo per cani”, pertanto lo riproponiamo questa pratica rivista sotto un aspetto più umano assegnandogli il termine UCA, Uso Consapevole dell’Avanzo, e lo concepiamo esteso sia al cibo che all’abbeveraggio. Ma ovviamente la riproposizione di questa pratica non si ferma di certo al solo cambio nominale.
Svolgimento
Alla fine del pasto potete portarvi via il cibo e le bevande avanzate utilizzando contenitori da voi preventivamente portati da casa. Oppure potete richiedere un contenitore fornito dal locale con un costo minimo o gratuito che il gestore potrà decidere a sua indiscrezione ma che ovviamente dovrà esporre chiaramente alla cassa e all’ingresso del locale subito sotto al simbolo che dichiara la disponibilità di questa opzione. L’eventuale contributo può essere richiesto al di sotto di una spesa minima stabilita entro la quale si calcola di poter ammortizzare il costo dei contenitori per bevande e cibi.
Ovviamente il contenitore può anche essere sponsorizzato. Se è un contenitore solido, estetico e ben fatto, e non un banale involucro di plastica usa e getta, esso rimarrà a ricordare l’esistenza del vostro locale nelle case di chi ci è stato. Di fatto sarebbe anche un gadget di utilità.
Per evitare imbarazzi, il cibo verrà eventualmente confezionato dal personale appartato in cucina e consegnato alla cassa e l’opzione potrà essere richiesta all’atto del dolce o del caffè.
Cosa serve per lo svolgimento
1 – disporre di contenitori per cibi solidi e bevande;
2 – segnalare all’ingresso del locale, nei menu, negli spazi WEB, ecc. la disponibilità di tale opzione e gli eventuali costi.
Per il punto 2 potete usare liberamente il logo da noi predisposto, ma se volete valorizzare tale dichiarazione potete ufficializzare gratuitamente la vostra dichiarazione registrandovi nel form riportato in fondo a questa pagina e specificare sotto il logo che apporrete nei vostri locali di essere registrati con la dicitura: “Locale registrato nel portale certificazioni.mokor.net”, in tal modo darete un ulteriore segnale di serietà e affidabilità.
A questo link trovate la lista dei registrati.
Obiettivi
- riduzione dello spreco di cibi e bevande;
- ammortamento dei costi famigliari per la ristorazione esterna;
- supporto al diritto dello svago;
- nuovo strumento di sponsorizzazione;
- riduzione dei rifiuti indifferenziati.
Cosa serve per proseguire il progetto
Questo progetto nasce per gli obiettivi elencati, ma per dargli una maggiore efficacia abbiamo creato un portale dedicato ove elencare i soggetti che decidono di adottarlo nelle modalità da noi proposte, e riconoscerlo distinguendosi da iniziative più ambigue.
Ma il portale ha ovviamente dei costi informatici e remunerativi e per garantire le procedure minime di accettazione e di un minimo controllo sugli abusi, serve l’attenzione costante di un paio di persone.
Per fare in modo che lo svolgimento di questa pratica mantenga un costo minimo, si pensa di affidare la gestione del portale (attualmente realizzato e ospitato dal network Mokor) ad associazioni/cooperative no-profit già esistenti e che pertanto possono svolgerla integrandola nelle proprie altre attività. Questo farebbe in modo che non richieda la creazione di una redazione apposita.
Le eventuali associazioni/cooperative verranno interpellate e valutate fra quelle attive nel momento in cui si raggiungerà un budget sufficiente per avanzare l’attività dell’iniziativa. Per evitare che l’iniziativa possa cessare in caso di vicende interne dell’associazione/cooperativa a cui è stata affidata, la proprietà intellettuale dell’iniziativa e del marchio rimarrà al referente fondatore o suo delegato, che si riserverà il diritto di riassegnarla in caso di cessazioni, abusi o mala gestione.
Il fondo che ci siamo prefissati serve per poter convincere e rifornire i primi locali con contenitori che sponsorizzano l’iniziativa, sucessivamente verranno forniti i contenitori con margini di guadagno che possano finanziare minimamente gli operatori tramite le associazioni/cooperative a cui è affidata la gestione del sistema.
